Capo Zafferano è un piccolo promontorio immerso dalla natura
Capo Zafferano è un piccolo promontorio che si protende nel Mar Tirreno, appartenente al territorio di Santa Flavia nella città metropolitana di Palermo. Da esso, procedendo verso occidente, inizia il Golfo di Palermo sul quale si affaccia la Conca d’Oro.
Da Palermo può essere raggiunto a mezzo della SS 113 accedendo alla strada che lo raggiunge, subito dopo il bivio per Bagheria. Nelle sue vicinanze vi è la località di Solanto famosa per l’antica tonnara non più in attività. Alle sue spalle si trova il sito archeologico di Solunto.

Belvedere di Capo Zafferano Santa Flavia
Storia
Sulla costa del promontorio si aprono alcune grotte che hanno restituito resti ossei di Elephas mnaidriensis insieme a materiali litici del Paleolitico superiore e frammenti ceramici assimilabili alla Cultura di Castelluccio.

Il Faro di Capo Zafferano Santa Flavia
Territorio
Capo Zafferano
Da un punto di vista geologico, il promontorio rappresenta una propaggine dei Monti di Palermo, risultante dalla sovrapposizione tettonica di due principali domini: la Piattaforma Carbonatica Panormide, calcareo-dolomitica, e il Bacino Imerese, silico clastico. Il promontorio di Capo Zafferano e il contiguo Monte Catalfano, con una superficie complessiva di 321,66 ettari, sono stati dichiarati Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.), in base alla Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Flora
Lungo la fascia litoranea, caratterizzata da scogliere sottoposte all’azione dell’aerosol marino, si insedia una fitocenosi caratterizzata dall’endemico Limonium bocconei cui si associano diverse altre entità alofite quali Crithmum maritimum, Lotus cytisoides e Plantago macrorrhiza.
Nella fascia sublitoranea si osserva una macchia a dominanza di Chamaerops humilis, Pistacia lentiscus ed Euphorbia dendroides, che talora degrada in praterie dominate da Hyparrhenia hirta.
Lungo le pareti rocciose, per la maggior parte esposte a settentrione, si insedia una vegetazione rupicola che annovera tra le specie presenti diverse entità endemiche o di particolare interesse fitogeografico quali Dianthus rupicola, Iberis semperflorens, Asperula rupestris, Centaurea ucriae, Brassica rupestris, Seseli bocconi e Lithodora rosmarinifolia.
Fauna
Di particolare interesse il contingente malacologico di questa area, con popolazioni di specie endemiche quali Chilostoma planospira macrostoma, Pomatias panormitanum, Siciliaria septemplicata e Marmorana globularis e specie poco comuni, di grande interesse ecologico, quali Rupestrella rupestris, Hohenwartiana hohenwarti e Schileykiella parlatoris.