La Storia Marineria di Porticello
La frazione di Porticello del comune di Santa Flavia, da tempo immemorabile deve la sua economia all’attività di pesca ed al suo indotto. Da semplice sito di prelievo di arenaria necessaria per la costruzione dei palazzi nobiliari di un tempo, si è trasformata, via via, in luogo di residenza di una vitale piccola ma importante comunità di pescatori, che, di volta in volta, hanno saputo essere inventori di sistemi di pesca e scopritori di banchi di più efficace sfruttamento. La iniziale piccola comunità, cresciuta intorno all’attività di pesca dell’antica tonnara di Solanto – una delle più antiche tonnare fisse dell’isola-, si è evoluta nel tempo, affrontando, un po’ per necessità e un po’ per voglia di nuove esperienze imprenditoriali, anche il campo della prima conservazione e trasformazione del pescato.
E’ degli inizi del secolo scorso, una particolare forma di emigrazione intelligente che ha visto Porticellesi, piccoli imprenditori della trasformazione delocalizzare la propria attività in cerca di Paesi ( Spagna, Portogallo, Americhe ) ad economia meno avanzata e in quanto tali rispondenti ad esigenza di minor costo di manodopera e prodotto prelevato.
Purtroppo, nel corso degli anni, il Sistema Pesca, la scarsa scolarizzazione del settore, la mancanza di capacità imprenditoriale non ha saputo mantenere intatte, sia le potenzialità che i redditi derivanti dall’attività di pesca della comunità dei pescatori di Porticello.
L’attuale crisi del settore, la consapevolezza della necessità di dare uno scopo alla cooperazione, intesa nel senso più puro della mutualità sistemica, la possibilità di diversificare lo sforzo di pesca integrando il reddito derivante dal prelievo con attività di turismo a mare, ovviamente, possono essere appannaggio soprattutto di quelle comunità che vivono quei territori già noti per le loro bellezze naturali e per la loro storia spesso coincidente con realtà monumentali ormai patrimonio di tutti.
Porticello può, se valorizzato, intestarsi la definizione di crocevia turistico capace di offrire un percorso che partendo dallo scoglio della “Formica”, abbraccia un arco temporale risalente ai Fenici per arrivare alle Ville del settecento presenti, sia all’interno dello stesso comune – S.Flavia- sia nel territorio di Bagheria.
La flotta da pesca Porticellese è la più numerosa del compartimento marittimo di Palermo. Nel 2010 contava ben 272 unità da pesca, circa il 37% della flotta del palermitano. Adesso (dati 2016) conta circa 215 barche – alcune sono state vendute fuori compartimento marittimo e/o regione, e le ultime circa 10, demolite od in corso di demolizione-.
Le caratteristiche tecniche, legate soprattutto alla polivalenza in licenza di pesca, ne fanno una marineria all’interno della quale si praticano tutti i sistemi di pesca. Si va; dalla removelica di 1 GT alla strascico da 168 GT, passando per una fascia di stazza intermedia di tsl 14,3 ed una Pot.Mot. di HP 90,2. Come tante marinerie siciliane, ha subito gli effetti della riduzione dello sforzo di pesca, imposto dall’UE e praticata quasi esclusivamente dalla misura dell’Arresto definitivo. La flotta da pesca Porticellese, che negli anni 80, contava circa 400 barche ed era la più autorizzata al sistema “rete da posta derivante – ex Spadara” con ben 115 barche su un totale di 675 autorizzate, adesso deve fare i conti con una crisi del “sistema pesca” che non ha precedenti e che ha visto, di concerto con l’abolizione di alcuni mestieri e la demolizione delle barche, anche “la demolizione del soggetto pescatore”. Tutto questo ha comportato un gravissimo aumento legato alla disoccupazione derivante dalla perdita di lavoro, che per ovvi motivi, ha intaccato anche l’indotto della pesca, direttamente dipendente da essa.
Considerati gli scarsi risultati dei Piani di Gestione locali – legati al Consorzio di Gestione della Pesca Artigianale ( Co.Ge.P.A. misura 3.1 dell’ex FEP), si dovrebbe puntare verso la costituzione di una Organizzazione di Produttori (OP) esclusivamente fatta da imprese di pesca (sia in forma associata che singola), che si propone di gestire l’aspetto principale della commercializzazione del prodotto ittico e la conseguente gestione di un bel pezzo del mercato ittico locale (mercato di interesse regionale), ove attuare, sia la vendita all’ingrosso che quella al consumatore finale (vendita diretta dal produttore al consumatore, con evidenti vantaggi per entrambi), così come aspetti legati alla filiera nella sua interezza; pensiamo ad una marchi DOP e/o IGP e la trasformazione/salagione su tutti gli altri, ritornando ai pescatori, pezzi di filiera che a torto, avevano abbandonato per dedicarsi solo all’attività di prelievo.
Marineria di Porticello (PA) – Fonte: Irepa/Mipaaf | |
Caratteristiche medie della Flotta | |
Unità da pesca ( n° ) | 272 |
Lunghezza f.t. ( mt ) | 10,27 |
Stazza ( tsl ) | 14,3 |
Potenza motore ( hp) | 90,2 |
Anno di costruzione | 1976 |
Marineria di Porticello (PA) – Fonte: Osservatorio della pesca Mediterranea | |
Caratteristiche della Flotta | |
Unità da pesca ( n° ) | 238 |
Stazza ( GT ) | 2.764 |
Potenza motore ( KW) | 16.615 |
Distretto Produttivo di Mazara del Vallo TP
Si ringrazia Ciccio Zizzo per la Scheda e le Immagini