Il trionfo della Madre Sant’Anna
Protettrice delle madri e delle partorienti, delle vedove e delle ricamatrici, la sua festa soppressa da s.Pio V nel 1580, fu restituita e accolta nel calendario romano nel 1584, dal 26 luglio 1913 Sant’Anna viene ricordata insieme al suo sposo Gioacchino.
Nella tradizione il culto a Sant’Anna che lega anche Gioacchino è riposto a quello dell’Immacolata Concezione, loro diletta figlia.
In Sicilia i padri Francescani del Terzo Ordine Regolare che a partire dal 1635 riuscirono a diffondere la devozione e il culto, stabilendola come Patrona per la loro Provincia religiosa.
Paesi come Aliminusa, Altofonte, Castelbuono dove il culto risale al periodo della reggenza della aristocratica famiglia dei Ventimiglia che nel 1300 acquisì un teschio come reliquia della Santa donata dal duca di Lorena a Guglielmo Ventimiglia che attualmente è conservato nella graziosa cittadina.
Il culto a Santa Flavia per questa Santa si può far risalire quasi all’origine del paese, che inizio la sua espansione verso la fine del XVII secolo, quando nell’agro palermitano si diffuse il fenomeno della villeggiatura, la famiglia Filangeri acquistò il principato di Santa Flavia ex contrada di Solanto per edificare la propria residenza estiva che successivamente determinò lo sviluppo dell’abitato e la nascita del comune di Santa Flavia.
Oggi l’antica villa settecentesca e il suo rigoglioso giardino ricco d’essenze esotiche e secolari è divenuta proprietà del comune che ne ha fatto la propria sede amministrativa.
Nel luogo dove in un secondo tempo i signori costruirono la loro cappella personale si trovava una piccola chiesetta agreste consacrata a Sant’Anna.
La costruzione della Basilica, voluta dai tre figli del principe di Santa Flavia Cristofaro, di cui uno di loro era prelato domestico del Papa, ebbe il suo avvio intorno al 1705 e si terminò con l’apertura al culto del nuovo edificio religioso il 25 luglio del 1756 consacrandola alla Santa madre della Madonna.
Ricevette una seconda destinazione al culto il 24 luglio del 1785 con una bolla pontificia dall’allora Papa Pio VII che la contraddistinse Basilica chiamata “soluntina”, ammettendola alla Basilica di San.Giovanni in Laterano.
Ogni anno il 26 luglio in collaborazione con le confraternite a lei dedicate, sia maschile che femminile, e il comune di Santa Flavia organizza i solenni festeggiamenti per la sua Santa patrona, tra sacro e profano richiama ad un’antica tradizione che ormai è diventata secolare.
Aprirà i festeggiamenti un solenne Novenario che si concluderà il giorno dedicato alla Santa Patrona con canti e litanie all’interno della Basilica.
Emozionante è la processione del simulacro di Sant’Anna, che posto su di una caratteristica “vara” che portata a spalle dai giovani della confraternita maschile, (anticamente questa pratica era affidata a dei fedeli che per devozione ogni anno scioglievano un “voto” ed erano chiamati “portatori”, e accompagnata da un folto numero di fedeli) attraversa tutte le vie della cittadina, illuminata per la circostanza da uno scintillio di luci multicolori, abbinata dal suono festoso della banda musicale, mentre i devoti innalzano preghiere a lei ascrittagli per onorarla.
All’occorrenza si ripete un’antica consuetudine, ripresa in tempi recenti, quella di addobbare i balconi delle proprie abitazioni da parte dei fedeli e di mostrarli al passaggio della processione della Patrona, in merito il comune ha stabilito un premio per il migliore addobbo.
Il vetusto fercolo è adornato con motivi floreali: ornato dai drappi rossi con le insegne comunali, dove capeggiano i simulacri lignei di Sant’Anna con la Madonna bambina.
Il gruppo ligneo, richiama la statua posta in una balconata della facciata principale, neoclassica, situata in uno dei due ordini della Basilica, e istallata nei primi anni del XX secolo, affinché possa essere vista dall’asse principale del paese che urbanisticamente taglia il territorio.
Il complesso scultorio, settecentesco, è opera attribuita al maestro Filippo Quattrocchi, che ha impresso la propria autorevolezza lasciando quell’impronta particolare che si rifà al suo stile.
I panneggi morbidi delle vesti che esaltano gli armoniosi corpi dei simulacri e la raffinatezza dei mantelli che li avvolge suscitano una piacevole composizione e plastica iconografia.
L’immagine di Sant’Anna si mostra compiaciuta nel presentare la sua piccola creatura accresciuta nelle sue sembianze e mostrata già adulta.
Da recente la pietà popolare flavese con il suo contributo economico e il permesso della sovrintendenza artistica ha consentito il suo restauro eseguito dal professore Gaetano Correnti di Misilmeri che ha riportato l’opera al suo antico splendore e permettendo la sua identificazione di chi ha realizzato l’opera tuttora ignota.
Il solenne pontificale viene annunciato da una festosa alborata, la celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Ausiliare, partecipano autorità civili e militari e fedeli tutti che si stringeranno nel pomeriggio alla imponente processione.
Conclude la cerimonia il bacio della reliquia, tutti i presenti in corteo, baceranno il reliquario d’argento contenete un piccolo ossicino del teschio appartenuto alla Santa, subito dopo sarà esposto assieme al simulacro per la sua devozione.
La confraternita maschile istituita solo da recente con lo scopo di proseguire il culto di Sant’Anna, durante il solenne pontificale, onorati con l’abitino castano bordato d’oro con un grosso monogramma ricamato dietro le spalle, renderanno l’omaggio floreale offerto dalla ditta”Art des Fleurs” al simulacro della Santa Patrona, in contemporanea uno sparo di “castagnole” sarà effettuato all’esterno della Basilica.
Nel tardo pomeriggio, i tamburinai con i caratteristici strumenti a percussione apriranno con il loro trambusto la manifestazione, i “portatori” a spalla recheranno il simulacro in processione per le vie principali del paese con il giubilo di tutti i cittadini fedeli, l’immagine giungerà e porterà speranza e amore a quei fedeli impossibilitati di deambulare.
Al suo rientro in Basilica un superbo omaggio pirotecnico con giochi musicali si leverà dall’antica residenza dei Filangeri per concludere un tripudio imponente per la Madre Sant’Anna.